Le delusioni degli anni passati non hanno mai avuto il sapore amaro di quella patita quest’anno. Ci si dovrà impegnare parecchio per riuscire ad effettuare un Reset completo, ma, come tutti sappiamo, anche prendendo a martellate la memoria del nostro computer, qualcosa rimane sempre recuperabile dai cocci.
Siamo stati sconfitti prima di tutto da noi stessi e dalla mancanza di una organizzazione seria. Un capitolo importante, in negativo, sono stati gli infortuni. Il roster iniziale composto da 20 elementi, compreso il coach, scende immediatamente a 18 per le defezioni di Lisi e Spisni (mancheranno per tutto il campionato). Poi si rompono seriamente, nelle prime giornate, Folli e Minarini, ovvero il 33% della forza offensiva della squadra. Minarini rientrerà dopo quattro giornate, Folli mai più. Nel corso del campionato si perderà definitivamente per strada anche Poppi (altro potente battitore) e, per qualche settimana, Piccolo. A fasi alterne assenti anche Bonacorsi ed altri per infortuni meno gravi. Un disastro. Archiviando il capitolo infortuni, che, di per se, dice già tanto, girando pagina arriviamo agli allenamenti. La condizione fisica e mentale ottimale si ottengono solo con l’allenamento, provando le giocate e girando la mazza e lanciando. Agli allenamenti siamo arrivati a toccare il fondo quando si sono presentati in due. E qui chiudo il secondo capitolo. Poi ci sono i giovani. Costoro giocano un doppio campionato, l’Under 18 con il Team Athletics Bologna e la serie C con Virtus Ozzano. Si allenano sul campo Athletics e non assieme ai compagni della C. Non esistendo un progetto comune e nemmeno degli accordi precisi (n.d.r. se si hanno degli accordi bisogna rispettarli, quindi “meglio” non averne) la Serie C ha dovuto spesso mendicare la presenza dei ragazzi e fare i conti sul loro “impossibile utilizzo” come lanciatori in C in quanto utilizzati in Under il giorno prima. Ciò ha causato grossi problemi di rotazione lanciatori, e, alle volte, la serie C non ha proprio avuto lanciatori da far salire sul monte. Poi c’è chi lavora, per esempio Ponseca e Napoli, schiavi dei turni domenicali e notturni. Dulcis in fundo, ciliegina sulla torta, la squalifica di Carnevali (miglior media battuta della squadra, 425) per tre giornate.
Arrivare ultimi in classifica è stata la ovvia conclusione dell’addizione di quanto sopra descritto.
Ma non sono mancate, per fortuna, alcune note positive. Soprattutto dai giovani. Lorenzo Monopoli, interbase e, all’occorrenza, lanciatore, 341 di media battuta con 41 AB, 10 singoli, 3 doppi ed 1 triplo, 7 RBI, 12 PO, 36 A e solo 4 errori, media ERA 2,14, su due partite, 1 sconfitta ed 1 salvezza, 21 AB, Lorenzo Capelli, lanciatore e terza base, media battuta 207, media ERA 1,59, 5 partite, 1 vinta e 2 perse, 60 AB. Tra i veterani Michael Corradin che ha collezionato il maggior numero di presenze (14) e ricevuto praticamente per tutto il campionato, non avendo sostituti a roster e Riccardo Carnevali che ha battuto tanto (17 valide di cui 3 doppi ed un triplo), ma spesso a basi scariche, 7 RBI. Roberto Minarini, anche quest’anno, nonostante le assenze per infortunio, e con una media battuta appena sufficiente (200), ha confermato la sua propensione a battere il maggior numero di punti a casa di squadra, 8, con 8 valide di cui un doppio, un triplo ed un solo Homer (a Torre Pedrera).
Si archivia anche la collaborazione dello sponsor Autocommerciale Skoda Service che la Società A.S.D. Ozzano Virtus Baseball 1975 ringrazia per i due anni passati assieme.
Il 2019 è, al momento, un vero e proprio rebus. Qualcuno abbandonerà, suo malgrado, per impegni di lavoro incompatibili con questo sport. Altri hanno ancora il segno delle bruciature patite in questa annata. Ci si dovrà presto guardare negli occhi. Questa volta, sul tavolo, dovranno esserci delle certezze, delle regole, ed un programma serio. Non sarà ammesso andare avanti al buio perché ci si è già fatti male una volta e questa esperienza basta e avanza.