Manca poco, veramente poco. E’ iniziato un nuovo conto alla rovescia.
Quando andavo per diamanti ai tempi della Ragazzi o dell’Allievi, era ricorrente il motto, in occasione delle partite importanti, “O eroi, o merde!”. A volte eravamo eroi a volte … no. Ma quando si usciva dal campo, dopo l’ultimo attacco o l’ultima difesa, i più sapevano, in cuor loro, di aver dato tutto quello che potevano. Domenica prossima, ovvero tra poche decine di ore, i ragazzi di Folesani/Cesari/Venturi potranno dimostrare, prima di tutto a se stessi, che arrivare per due anni consecutivi alle finali, sulla soglia di una promozione che altri non hanno mai raggiunto sul campo, non è per un caso fortuito, non è stata la classica botta di culo, ma il risultato di un’amalgama di fattori, importanti, tra i quali la consapevolezza della propria forza, il concetto di squadra, di divertimento, il rispetto dei compagni e degli avversari ed il desiderio, forte, di avere qualcosa di bello, di grande, da ricordare, da raccontare, da custodire.
Io, per esempio, ricordo ancora oggi, e sempre con una certa emozione, una partita Ragazzi giocata a Pianoro. La squadra di casa era la nostra bestia nera. La Pianorese dei Maiese, dei Garagnani, dei Venturi ecc. ce le suonava spesso. Anche in quella partita “loro” erano i favoriti. Ma quella volta i nostri “cinni” riuscirono a portarli agli extra inning (una rarità per quella categoria) e dopo un’altalena emozionante del risultato, prima favorevole, poi contrario, riuscirono, dopo nove inning, a batterli! Minarini Roberto e Poppi Giacomo facevano parte di quella squadra e Max Cesari li dirigeva anche allora.
Il doppio Test di domenica scorsa, a San Giovanni Persiceto, ha dato qualche indicazione allo staff tecnico bianco nero. Luci ed ombre. Assenze importanti. Due partite di sette inning, una persa 2-5 contro i Clippers di Carpi ed una vinta 6-4 contro gli Yankees, padroni di casa . Numero di lanci predefinito per ogni pitcher. Abbiamo assistito ad alcune pacchiane disattenzioni sulle basi, gravi, anche se probabilmente causate da scarsa applicazione, trattandosi di amichevoli. E’ vero, questo non dovrebbe mai accadere, nemmeno durante un’amichevole, nemmeno durante un allenamento. Professionisti nell’animo, sempre.
Domenica, a Rovigo, nell’arena dell’amico Lucio, ci attende un altro doppio impegno, molto più importante, difficile, non impossibile. Giocheremo le prime due partite delle possibili cinque (si gioca al meglio delle 3). Un po’ di emozione sarà comprensibile, è una finale! non sareste umani se non provaste un piccolo brivido, un po’ di agitazione, una strana sensazione di disagio, ma allo stesso tempo siate uomini, scrollatevi di dosso la tensione non appena varcata la linea bianca del foul, non appena avrete indossato la vostra gloriosa maglia, quella che vi ha fatto compagnia durante questi anni. E ricordatevi che gli stessi sentimenti che provate voi li acuiscono anche i vostri avversari.
Vi vogliamo vedere attenti, concentrati, combattivi, mai sconfitti, presenti, uniti. Arrabbiati in campo, decisi nel box di battuta. Mente fredda, cuore caldo. Questa che vi si presenta è una grande opportunità. Fatela Vostra!
L’avversario è forte, ha vinto il suo girone ed anche la semifinale contro i White Sox di Buttrio. Certo, ma anche Voi della Virtus Ozzano avete vinto il vostro girone. Quindi partite alla pari. Non pensate nemmeno per un secondo che si tratti di una Missione Impossibile. Non consideratevi mai sconfitti, mai. Nel baseball non è finita finché non è finita. Ed è finita solo dopo l’ultimo out dell’ultima partita. Siate sereni in queste due “notti prima degli esami” e preparatevi alla battaglia!!
Danilo Minarini, 19 settembre 2014