La Virtus Ozzano non ha avuto vita facile, in questi ultimi anni, allenamenti a singhiozzo e quant’altro, eppure ha vinto per due volte consecutive il proprio girone, inchinandosi poi ad avversari più forti, nei playoff. Onestamente si pensava che gli eventi negativi fossero arrivati al capolinea, ma non c’è limite al peggio, per cui, inopinatamente, quest’anno ci si è allenati ancor meno degli anni passati, prima a causa dell’inagibilità della palestra Besta, per lavori di ristrutturazione, poi, probabilmente perché questi lavori erano stati fatti bene, ancora inagibile per la caduta di un trave (!!). Infine, quando finalmente si è potuto andare all’aperto, tunnel al buio, freddo da birichini, pioggia, obbligo di giocare senza spikes (così magari ci si fa anche male), assenze (causa lavoro) a catena.
Quindi, una volta digerito il calendario del proprio girone e relativo intergirone, ringraziando la dea bendata per averci evitato la trasferta con l’Unione Picena (verranno loro da noi), ecco che, finalmente, che si torna a giocare. Prima partita in casa, (28 marzo 2015) Coppa Italia, avversario quella bestia pestifera del Longbridge che si diverte a bastonarci ogni qual volta che la partita vale qualcosa.
Ed anche stavolta usciamo sconfitti senza aver nulla da eccepire. Il Longbridge ha giocato, noi no, o meglio, non tutti, non per tutta la partita. A nulla sono servite le prestazioni di Ledesma (3 su 3 con un doppio), Natali 1 su 2, Trentini 1 su 3 e Minarini 2 su 5, con valide, in alcuni casi, anche fortunose. Il Line-up è stato inoffensivo, sette valide, ma tutte sparse qua e là e mai decisive. Monte da rivedere, ha concesso una valanga di basi gratis e questo, contro una formazione cinica come il Longbridge, alla fine, si paga. Difesa abbastanza attenta (2 errori). Straordinarie un paio di prese al volo di Carnevali.
Al playball mancano all’appello Coach Folesani e Desideri (assunti al palcoscenico della Serie A, sponda Athletics), Giorgi (passato a rinforzare il line-up del Faenza), Franchi (trasferitosi per motivi di lavoro in suolo africano) e Mazzini (desaparecido da un pezzo). Presenti nel Roster, ma assenti a questa prima partita ufficiale, Ponseca, Poppi e Annarumma. Ci sono anche delle new entry: per coprire il vuoto lasciato dalla partenza di Desideri ecco arrivare Denis Bonsi dal BCM Minerbio (serie B), media battuta 290, con 31 hits e 18 punti battuti a casa, nonché i gemelli Villanueva, Guidi e Maura dalle giovanili.
Il Longbridge trova subito il punto del vantaggio con una serie di basi ball, punto forzato senza valide, concesse da Villanueva Paolo, schierato partente, in un’area di strike decisamente stretta. La partita vivacchia in equilibrio precario fino al terzo inning, ma si nota già una netta differenza di preparazione tra le due squadre. Al terzo gli ospiti dilagano prima su Villanueva (RL 2.2, punti subiti 6, tutti di PGL, 2 bvc, 6 bb, 3 k) poi sul rilievo Guidi (RL 1.2, punti subiti 5, tutti di PGL, 4 bvc, 6 bb, 1 hp, 1 k). Un inning devastante a cui la Virtus non è abituata subire da anni. Il Longbridge vola sul 9 a 0 ed ogni velleità di rimonta viene vanificata anche dall’evidente sterilità in battuta dei giocatori bianco neri. La reazione arriva comunque, più per orgoglio che per altro, tra il quarto ed il quinto inning, la Virtus segna 6 punti, ma ne subisce altri tre. Tutte le speranze hanno fine al settimo, Ledesma apre con un doppio che l’esterno sinistro nemmeno prova a fermare, base a Maura, con due corridori prima Carnevali va strike out (per la terza volta) poi Bonsi (0 su 3) alza un pop sul lanciatore, ancora base a Turrini, e a basi piene anche Minarini alza un innocuo pop sull’interbase. Il Longbridge è in vantaggio 16 a 6 e la partita si chiude per manifesta superiorità.
Bisogna lavorare. Lavorare sodo e tanto. Ritrovare subito gli stimoli, fin dalla gara di ritorno che si giocherà sabato 11 aprile (rinviata causa impraticabilità di campo quella che doveva aver luogo il 4 aprile) e tentare di portare i ragazzi di Argentieri alla bella di domenica 12 aprile.