Dedicato a tutti coloro che si lamentano di non aver mai vinto nulla!

Qualche anno fa, nel mio saltuario peregrinare tra le pagine dei siti di Baseball in Internet, cercando, con enorme difficoltà, di tradurre in italiano articoli esclusivamente scritti in inglese, mi imbattei in diverse notizie alquanto strane e bizzarre. Una di queste è quella che qui voglio ricordare, dedicandola a tutti coloro che si lamentano di non aver mai vinto nulla e che, magari, non si sono mai impegnati sul serio o non hanno mai giocato…e non mi riferisco esclusivamente al baseball.

Ma questa “è” anche una storia di baseball.

Gli Airhogs (Maiali Volanti) sono una squadra di baseball texana delle serie minori, sono la squadra della cittadina di Grand Praie che dista poche miglia da Dallas. La squadra era, a quel tempo, a metà classifica di un girone molto equilibrato. L’amministrazione locale stava costruendo un nuovo stadio (vedi nella foto il Nuovo Park!), ma ovviamente non voglio raccontare qui dell’avanzamento dei lavori. Nel vecchio Park, così come in tanti altri stadi, e non solo negli Stati Uniti, durante le partite vengono sorteggiati vari premi, offerti dagli sponsor locali e non, si va dalla maglia della squadra firmata dal giocatore del cuore ad un buono per una consumazione in un qualche McDonalds, che, da queste parti si chiamano in tanti modi diversi, ma che hanno un comune denominatore, cucinano la stessa roba, con gli stessi odori e sapori. “Non ho mai vinto nulla in vita mia!” c’è chi si lamenta di continuo, invidioso di chi, qualche cosa, magari con un grattino, vince pochi euro o cifre impensabili, eppoi si scopre che questi piagnucolosi signori non hanno mai giocato nulla, mai puntato un solo Euro, nemmeno una Lira su una schedina del Totocalcio, quando il Totocalcio era una cosa seria.

Durante una partita della South Division, il 5 giugno del 2008, con in campo la squadra di casa opposta alla formazione di El Paso, risultato finale, per la cronaca, di 5 a 1 a favore degli ospiti, la signora Elaine era tra gli spalti assieme ad altri 2779 spettatori. Non è dato sapere per quale squadra tifasse, ma, ad un certo punto dell’incontro la nostra sessantenne veniva sorteggiata, aveva vinto!!! Quello che ha vinto la signora Elaine Fulps, di Arlington, non è cosa di tutti i giorni e, a mio parere, qui da noi, non sarebbe nemmeno accettata con ironia.

La signor invece, che ha gradito moltissimo la vincita, si è portata a casa un premio finanziato dalla locale Agenzia di Pompe Funebri, Oak Memorial Gardens, consistente in un funerale del valore di ben diecimila dollaroni fruscianti. Il premio potrà però essere utilizzato con una unica condizione inderogabile, che la dipartita da questo mondo, della “vincitrice”, avvenga entro e non oltre 30 anni dalla data della vincita! Tutto scritto, nero su bianco, un vero e proprio contratto. La signora non si è preoccupata più di tanto e si detta certa di poter godere “in tempo” della vincita poiché, in questi ultimi anni, ha già dovuto subire 20 operazioni chirurgiche per vari problemi di salute, ed in trentenni, prima o poi…. “Farò di tutto per consumare la vincita in tempo!”, ha esclamato gioiosa.

Deciderà cosa scrivere sulla lapide solo al prossimo ricovero ospedaliero.

Viviamo in un mondo folle ed il mondo del baseball non è da meno. Chiudo con una citazione di un grande del baseball, Steve McCatty, giocatore, nel 1973, degli Oackland Athletics, che, parlando dell’eccentrico proprietario della squadra disse: “Quando Charlie Finley è stato operato al cuore, l’intervento è durato otto ore. Sette sono servite soltanto per trovarlo”.

Buona fortuna!